riga rossa

tizzi zannaIl xx settembre 2019 ci siamo trovati nella nostra solita assemblea autunnale, che quest’anno ha avuto il compito di rinnovare il Comitato direttivo e, di conseguenza, la nuova presidente.

Un passaggio sempre importante, che quest’anno aveva un peso specifico ancor più incidente: almeno i quattro quinti dei componenti il Comitato sarebbe cambiato, visto che Adele, Giacomo, Tiziana e Vittorio sono arrivati all’assemblea con due mandati svolti. Non è una regola da Statuto, ma una consuetudine che preserva la saluta fisica e mentale degli interessati e, sicuramente, anche della Comunità.

Bellissima assemblea! che ha nominato Cinzia, Marcello, Rita, Roberto e Sabrina in Comitato. E poi il Comitato si è riunito per scegliere il o la presidente, uscendo con una decisione a sorpresa, in parte almeno.

Innanzitutto la notizia che è il nuovo presidente non è nuovo, perché è Roberto Zanoli, il primo presidente del Venite alla Festa, rieletto 12 anni dopo. Anni 57, direttore della coop. Eorté, una vita professionale nel Terzo Settore e con un’esperienza di missione in Madagascar, Roberto vive con la moglie Rita nella prima Casa Famiglia della nostra comunità. La loro abitazione è stata anche la prima sede di ritrovo per tutte le nostre famiglie e ogni tanto torna ad essere luogo di preghiera e di festa. Roberto e Rita hanno accolto diverse decine di minori in affido e qualche adulto con fragilità.

Questo non ha eroso le loro energie, ma le ha solo riconvertite e per questo Roberto si è rimesso in gioco con il Venite alla Festa.
Abbiamo raccolto il passaggio delle consegne tra Tiziana, cioè la Tizzi, e Roberto, detto Zanna e lo riportiamo trascritto con fedeltà, quasi come fosse uno streaming scritto, invece che video.

T.: ciao Zanna, eccoci qui, ti passo il testimone. Caspita se passa il tempo! sei anni fa quando è toccato a me eravamo sommersi da figli per la maggior parte ancora bambini, felici di stare insieme, con un bel sentimento di fratellanza tra di noi, ma anche un po’ feriti nel nostro sentirci chiesa in diocesi. Eravamo reduci dalla lunga ricerca di una parrocchia che ci accogliesse e con il desiderio frustrato di essere considerati una risorsa.

Z.: mi ricordo bene, Tizzi. La nostra casa non bastava più e volevamo sentirci ancor più parte della nostra diocesi.

T.: in questi sei anni abbiamo cercato di lavorarci, incontrando più volte il vescovo Francesco. Abbiamo cercato di farci conoscere, abbiamo poi trovato nella parrocchia di San Bernardino grazie al parroco del momento, don Alberto Bigarelli, una casa accogliente e in don Carlo Bellini, suo attuale successore, un amico e un fratello. Ora siamo tutti un po’ più vecchi e i nostri figli sono ormai grandi o adolescenti. Ci siamo dovuti confrontare con l’ultimo saluto a qualche nonno e al nostro fratello Davide. Questi cambiamenti e un pochino di energie in meno ci hanno portato a ridurre qualche nostra attività storica, ma nuove idee sono già all’orizzonte, in questo noi siamo proprio forti! Ad esempio si è accorciata la settimana comunitaria, ma si è aggiunta l’amicizia spirituale… questo mi porta a dire che il Signore per il momento non ci molla!

Z.: direi, cara Tizzi, ottimo lavoro, trovo un Venite alla Festa in piena salute spirituale, con la maturità dell'uomo adulto. E abbiamo avviato e consolidato tante attività.

T.: sì è proprio vero!! In questi sei anni abbiamo anche cercato di crescere nella consapevolezza di essere un tutt’uno con le nostre sorelle, la cooperativa Eorté e il gruppo d’acquisto La Festa. Qualche passo è stato fatto. Cerchiamo di tenerle sempre presenti, nella loro autonomia, ma fedeli allo spirito che le ha fatte nascere e che il Venite alla Festa custodisce. Non è semplice tenere insieme le diverse sensibilità e i diversi punti di vista, ma abbiamo capito che tutto quello che nasce dal Vaf ha bisogno del sostegno della comunità attraverso il pensiero, l’attenzione e la preghiera. Insomma, fare il presidente vorrà dire continuare ad avere questa visione così larga.

Z.: un bell’impegno, proprio così me lo ricordavo! Hai qualche suggerimento? Perché non è semplice fare il presidente, non c'è mai una gran corsa nel ricoprire questi incarichi!

T.: io ho provato ad applicare quello che è stato da subito il mio desiderio: che il comitato si sentisse una squadra che lavora insieme per il bene della comunità, ognuno con le proprie qualità e fragilità. Questo ha reso il ruolo di presidente più leggero. Anche sentire la comunità vicina mi ha da subito fatto capire che non è un ruolo di “guida solitaria” ma un viaggio arricchente da vivere a fianco dei miei fratelli.

Z.: allora abbiamo iniziato con il piede giusto! La prima cosa decisa in questo mandato è stata che il presidente del Venite alla Festa deve essere una coppia, per condividere le responsabilità, almeno dal punto di vista operativo e dare una visione concreta al nostro modo di essere comunità. Per questo il Comitato ha deliberato che Sabrina sia la Presidente insieme a me. Ora, io e Sabrina ci siamo e ci mettiamo come sempre la faccia e iniziamo a lavorare insieme a tutto il direttivo. Una scelta importante, un segno particolare e necessario che farà bene a tutti e tanto a me. Con Sabrina avremo un ottimo equilibrio.

T.: me la immagino anch’io così. Del resto siete parte delle tre famiglie che iniziarono l’idea e il percorso del Venite alla Festa. Avete già un’idea del futuro prossimo?

Z.: il desiderio personale è un Venite alla Festa attento ai deboli ai più piccoli, a coloro che non hanno una famiglia che li sostiene, a coloro che hanno subito violenze di ogni genere; impegnato nella Chiesa e nella società civile e politica che sappia essere profetico e sia la voce di chi non ce l’ha.
Insieme a tutti proveremo ad essere una Comunità di famiglie sempre inquieta, in movimento che si allarga perché oggi arriva un figlio e domani si estende, perché ne partono due.
Una Comunità di famiglie che si allarga, si allunga, si china, zoppica, soffre, che chiede scusa, canta e balla… una famiglia che fa Festa.

T.: bravo Zanna, non perdiamo mai la nostra caratteristica di festa. L’abbiamo sempre custodita, anche nei momenti più difficili; almeno ci abbiamo sempre provato.

Z.: e non credo che dovremo temere di restare ancorati al passato o a chissà quali nostalgie. Abbiamo già parlato in Comitato della nostra Comunità di famiglie che si rinnova nel nostro bene reciproco, nonostante gli anni di convivenza che ci hanno permesso di conoscerci talmente bene da non poterci più nascondere dietro nulla.
Saremo una Comunità di famiglie che, nonostante le tante difficoltà, cerca di tenere sempre aperta la propria porta o come meglio chiamarla oggi il proprio “porto”!

T.: abbiamo festeggiato i 20 anni, un bel compleanno. Anche questa è stata una bella attività da pensare e preparare insieme, che ha prodotto davvero tanti momenti intensi. Credo che dovremo essere sempre modesti, ma anche fieri della nostra festosa vitalità.

Z.: e non la perderemo, la adatteremo solo ai nostri tempi. Continueremo a sostenere l’Associazione La Festa nelle iniziative rivolte al Gruppo di acquisto solidale, al consumo critico e all’economia solidale. Saremo sempre al fianco della Cooperativa Eortè negli investimenti fatti, per avere luoghi idonei per accogliere mamme in difficoltà: vogliamo continuare ad accogliere quanti ci camminano accanto, siano essi genitori, figli, fratelli, amici o sconosciuti, regolari o non, con i nostri limiti e talenti, le nostre fatiche e speranze, vogliamo continuare a contagiare tutti dell’amore che ci ha trasmesso Gesù e continuare a far Festa in ogni istante della nostra vita.

 

logo la festa2

logo eorteCooperativa sociale

logo reti di famiglie